lunedì 29 settembre 2008

Ah, l'Italia...

Pensare che sarebbe un paese proprio bello per viverci.
Bel clima, cultura straripante, storia in ogni briciolo di polvere, arte dietro ogni angolo.
E noi la violentiamo continuamente, o alla meglio permettiamo continuamente che qualcuno autorizzato dalla nostra consapevole o inconsapevole delega in bianco la violenti al posto nostro.
E ci rimettiamo tutti, ma proprio tutti.
Compresi quelli che le schifezze non le vedono perchè hanno soldi a sufficienza per poter guardare altrove;
Compresi quelli che le schifezze non le vedono perchè dai vetri scuri delle loro auto non filtra nulla;
Compresi quelli che le schifezze non le vedono perchè nei canali tv che guardano loro non ci sono;
Compresi quelli che appena possono saltano su un aereo e si vanno a ficcare in un villaggio turistico in capo al mondo ma con cucina italiana, personale italiano, capovillaggio italiano e cancelli chiusi, che fuori c'è un mondo diverso dal nostro ma a noi che ci frega;
Compresi quelli che il mio giardino è molto curato, ho fiori bellissimi e prato all'inglese, e tutto è pulito e tutto è ordinato come i perfetti mattoni del muro che mi isola dal di fuori;
Compresi quelli che hanno perso il gusto di sapere chi è il vicino di casa, il gusto di suonare il campanello una tiepida domenica mattina per chiedere scusi, che ce l'ha un po' di zucchero che son rimasto senza;
Compresi quelli che si indignano;
Compresi quelli che tanto alla fine han ragione sempre loro;
Compresi quelli che non si può più andare avanti così eh;
Compresi quelli che meno male che c'è la partita in tv;
Compresi quelli che scrivono su un blog...

Ieri a Dalmine, mio secondo luogo di vita, c'era la festa delle associazioni.
Mi ha messo allegria ed ottimismo vedere quanta gente si da da fare per portare avanti un progetto, un'idea, una passione, un bisogno.
Mi ha commosso sapere che c'è ancora chi crede con forza in qualche cosa.

Si raccoglievano anche firme affinchè non sia realizzata la terza linea di incenerimento rifiuti della Rea (gruppo green holding) di Dalmine. La giunta comunale si è già espressa negativamente, ma è necessario tenere alta la soglia di attenzione.
Alcuni cittadini prima di firmare chiedevano se dietro al comitato spontaneo ci fosse qualche partito o schieramento politico, poi rassicurati dalla risposta negativa firmavano.
Probabilmente questa informazione è ritenuta importante. Probabilmente l'appartenenza politica non è più sentita come un sigillo di garanzia, anzi.
Probabilmente torna ad essere importante l'idea che proponi, non all'ombra di quale bandiera lo fai. Lo interpreto come una bella notizia.

Ah, dimenticavo, ovviamente ho firmato, con ben impressa nella memoria la faccia sorridente di Veronesi che da Fazio chiudendo a cerchio pollice e indice rispondeva "ZERO" alla domanda sulle emissioni dei termovalorizzatori.

OFF TOPIC: PRONTI AL CONSIGLIO DEI MINISTRI A BORDO DI UN MD80?

mercoledì 24 settembre 2008

Ancora su Alitalia

Riflettevo in questi giorni sull'evoluzione della trattativa per un eventuale salvataggio, a questo punto in extremis, di Alitalia.
Noto che i giornali di regime, cioè quasi tutti (quasi?), puntano insistentemente l'attenzione sul classico "tengo famiglia" che caratterizza il nostro paese da sempre. Lo stato attuale delle cose viene commentato sottolineando:
- che l'accordo con CAI è l'unica possibilità esistente;
- che i sindacati hanno remato contro QUINDI un eventuale fallimento si deve all'operato della confederazione che non ha aderito;
- che i piloti di Alitalia rappresentano una casta che gode di privilegi sconosciuti ai piloti delle altre compagnie del mondo intero;
- che le maestranze invece vogliono solidalmente l'accordo con CAI.
Questo per sottolineare i punti che ho notato di più. Ma sicuramente ce ne sono altri. Ora le riflessioni:
Al di là della laconica comunicazione di alitalia in cui si cercavano eventuali acquirenti (chissà se hanno messo anche una inserzione su e-bay...), qualcuno si è preso la briga di verificare la fattibilità di accordi con altri operatori del settore?
A chi conviene alimentare il clima di "scontro sociale" che si è creato tra personale di volo e maestranze di terra, quando invece a mio avviso, dipendendo il destino di tutti, con gli opportuni distinguo, dal destino della società sarebbe molto più producente una coesione dei dipendenti Alitalia nella partecipazione alla trattativa?
Se i piloti Alitalia godono veramente di privilegi inpensabili come si dice, chi ha permesso la stipula dei contratti d'oro che glieli garantiscono?
Perchè non una parola viene spesa alla ricerca delle responsabilità di anni di gestione inoculata da parte di manager che hanno ridotto Alitalia nello stato in cui si trova?
Dove sono ora queste valorose persone?
Perchè, ancora una volta "l'opposizione" getta alle ortiche la possibilità di assumere un ruolo chiave nella gestione della vicenda limitandosi a tiepidi quanto inutili commenti sull'operato altrui, quando avrebbe potuto attivarsi in modo propositivo, PROPOSITIVO!, magari ripartendo da dove tutto si era interrotto nella gestione Prodi della vicenda, che tanto malvagia a mio personale avviso non era stata?
Forse che sia più facile aspettare la disfatta per poi attribuire colpe, piuttosto che sbattersi, anche magari senza riuscire (in questo Berlusconi la sa lunga), ma ricavandone un indubitabile guadagno di immagine?
Ogni giorno che passa ne capisco sempre meno. Ma forse è solo la risposta alla mia preghiera di rinascere dotato di scarso senso critico. Perchè forse così ci si indigna meno e alla fine si vive meglio...

lunedì 15 settembre 2008

Per come la vedo io

La storia tormentata di Alitalia di questi giorni mi porta ad esprimere qualche commento. Il cavaliere e il suo pony sentono puzza di bruciato. Se gli salta l'affare Alitalia si gioca un bel po' di credibilità. Il mortadella aveva raggiunto un accordo che a vederlo oggi sembra un sogno ma non gli hanno permesso di portarlo a compimento. Perchè c'era pronta la cordata italiana. Si, la cordata... Di corda per impiccarci sicuro non ne manca ma la cordata...
Comunque voilà, ti costringono il mortadella al prestito ponte (che poi cazzo c'entra un ponte con gli aerei chi lo sa... chiamalo prestito pista, o prestito decollo, che ne so...) così tanto per dare ossigeno al moribondo, che poi arriva la cordata a salvarla la compagnia di bandierina...
Che a voler ben vedere Air France era pronta, si dice, a metterci una bella miliardata di euro freschi freschi che di questi tempi non è che li trovi ad ogni angolo di strada. E intanto ci sollevava dal groppone un bel po' di debitucci che cordata o no ci tocca pagarli... Già me la immagino la Alitax che prima o poi o di riffa o di raffa ci introdurranno. E voi già sapete dove...
Comunque ora si scopre che l'ipotesi di accordo che aveva raggiunto il mortadella prevedeva tagli inferiori a quelli che saranno presumibilmente accettati dai sindacati in questi giorni. Parliamo per esempio di piloti: Il piano di Air France prevedeva 507 esuberi (fonte Radio24), ora si parla di almeno un migliaio.
Parliamo poi delle modalità del piano del cavaliere, anche se c'è chi lo ha già fatto con miglior cognizione di causa.
Da che mondo è mondo i big della finanza vedono le compagnie aeree come il fumo negli occhi. E' un business che non ha mai attratto più di tanto gli investitori non specifici del settore. Tolto il patron di AirOne, che però aveva anche lui i suoi bei problemucci da risolvere e forse non gli è parso vero di poter dare un bel colpo di spugna confluendo in un tumore più grande col suo cancretto circoscritto, abbiamo una pletora di investitori che stanno al business delle linee aeree come un diabetico sta alla sacchertorte. Cosa mai li avrà invogliati così tanto a partecipare a questa missione? Un ricattino forse, e neanche troppo morale? Certamente non lo spirito di patriottismo tanto invocato di questi tempi. Che c'entrino quelcosa gli affari legati all'expo? Mah...
Comunque si son messi in gioco.
Ed è un gioco in cui ho la sensazione che i giocatori abbiano la sacrosanta certezza che non possono farsi male. Perchè il marcio se lo è preso Fantozzi e gli ha messo una bella girata al popolo italiano che prima o poi pagherà, finisca male o finisca peggio; mentre il buono se lo prendono loro, se lo godono per cinque anni e alla fine lo rivendono a chi converrà di più. E la questione su cui si baserà la scelta tra Francia e Germania come azionista di riferimento della compagnia di bandierina sarà probabilmente la decisione in merito a quale sarà l'hub di Alitalia. E anche qui gli interessi si sprecano e le battaglie son già aperte. Se in quarantun'anni di vita ho imparato a conoscere bene questo strano paese, mi permetto di azzardare un ipotesi: Per quanto siamo atipici noi italiani, con il cerchiobottismo che brilla nei nostri occhi, forse riusciremo ad essere il paese che ha la compagnia di bandiera con ben due hub, uno a Fiumicino e l'altro a Malpensa, con conseguente raddoppio dei costi. E forse avremo allungato la vita del moribondo di almeno un altro lustro.
E il cavaliere ed il suo pony sfileranno per le vie delle città vantandosi di aver salvato la compagnia di bandiera e di aver risolto la seconda delle grandi questioni che si erano messe in calendario.
E per dare risalto alla cosa CONSIGLIO DEI MINISTRI IN DIRETTA TV A BORDO DI UN JET ALITALIA in volo tra Malpensa e Fiumicino.
E magari, lo voglia il signore, un'avaria...

Nota bene: Mi sono permesso di rubare la vignetta, che trovo adattissima, ad Ignazio (ignant) Piscitelli. Spero non me ne voglia.

venerdì 12 settembre 2008

Chiedo venia

Vedo con piacere che venite a trovarmi quasi ogni giorno ma di questi tempi scrivo ben poco.
Cause? Un misto di tempo che manca, disorganizzazione mentale, stanchezza di questo paese che non regala soddisfazioni ma solo ipocrisia.
Per questo chiedo scusa a chi viene a vedere se la mia mente malata ha prodotto qualcosa, con la promessa di pubblicare al più presto, ma soltanto se ciò che ho da dire merita di essere letto. Ciò evidentemente a giudizio sindacabile del sottoscritto.
Sappiate comunque che vi leggo sempre con interesse.
Buon fine settimana a tutti.

Fra.

mercoledì 3 settembre 2008

Filosofia spiccia

Se lo dici succede.
Il presidente del consiglio ha fondato buona parte dei suoi successi sulla teoria delle aspettative autorealizzanti. Che è una gran bella teoria, ed in certi campi funziona che è una meraviglia. Se creo le condizioni soprattutto psicologiche affinchè un fatto si verifichi, è probabile che si verificherà. In sostanza, se ci credo a sufficienza creo inconsapevolmente le condizioni affinchè succeda.
Sembra essere questa la filosofia che guida gli interventi del nostro governo. Non importa se i provvedimenti assunti hanno caratteristiche tali da renderli attaccabili da autorità superiori (vedi caso Alitalia per le evidenti infrazioni a varie leggi nazionali e comunitarie); Non importa se nella sostanza i provvedimenti assunti non risolvono per nulla i problemi per la cui soluzione dovrebbero essere concepiti; Non importa se l'evidenza dei fatti contrasta in maniera evidente con la pomposità dei proclami.
Non importa. E basta.
Basta invece l'operazione di facciata.
Basta che il premier possa apparire e proclamare risolto il problema, quale che esso sia.
Basta placare con un blando sedativo l'esigenza di rassicurazione che il popolo bue manifesta.
Fa niente se non è cambiato nulla; Fa niente se il prezzo del petrolio è sceso quasi quanto era salito ma alla pompa qualche compagnia si permette ancora ritocchi al rialzo; Fa niente se tanto a pagare son sempre quelli. Se l'ha detto vuol dire che è vero. Bisogna dargli tempo, lasciatelo lavorare.
Ripeto, quella delle aspettative autoavveranti è una gran bella teoria, e in certi casi funziona più che bene. Anche se a mio parere la diligenza del buon padre di famiglia vorrebbe che ad essa fosse affiancata, non per pessimismo ma per realismo, una dose non troppo massiccia di legge di Murphy.

Un'ultima annotazione: Sono tornato da qualche tempo. avevo mandato in vacanza l'indignazione. Ora è tornata anche lei.
Ringrazio chi mi è venuto a trovare qui, anche nel periodo di fermo, per la costanza.
Benritrovati...