giovedì 27 dicembre 2007

Un augurio diverso

Vorrei che l'anno che è appena cominciato portasse una ventata di novità nel modo di condurre la nostra vita.
Vorrei assistere ad un moto di orgoglio da parte di uomini e donne di questo paese.
Vorrei che fossimo tutti capaci di smettere di criticare gli altri, i più potenti di noi.
Vorrei che cominciassimo tutti a guardarci dentro e a modificare i comportamenti che ci appartengono e che, se posti in atto da altri, criticheremmo.
Vorrei che ogni volta che ci viene voglia di indignarci ci chiedessimo se c'è una cosa che abbiamo fatto nelle ultime due ore di cui ci possiamo vergognare. E solo dopo esserci impegnati con noi stessi affinchè quella cosa non la si faccia più o, meglio, dopo aver posto rimedio all'azione sbagliata, ci autorizzassimo ad indignarci.
Vorrei che l'indignazione fosse una cosa costruttiva e non, come mi sembra che spesso accada, un lasciapassare che ci autorizza a comportarci anche peggio di quelli che critichiamo.
Vorrei che fossimo tutti capaci di sorridere anche quando in cambio non ci aspettiamo un favore.
Vorrei che tutti imparassimo di nuovo a saper dire grazie...

Vorrei che ci prendessimo a cuore le sorti di questo nostro paese.
Vorrei che con orgoglio lo rendessimo sempre più bello, più gradevole, più simpatico, più amabile, più amato.
Perchè viviamo in uno dei posti più belli del mondo e con il nostro egoismo lo stiamo facendo diventare uno dei più brutti.

Dopo, ma solo dopo che avremo cominciato a fare queste cose, potremo non tollerare più tutti gli scempi che vengono commessi sotto il nostro naso e che spesso ci vedono complici più o meno consapevoli.
Perchè dopo avremo maturato una consapevolezza che renderà gli scempi impossibili, bloccandoli sul nascere.
Facciamo sì che onestà e correttezza divengano la nostra normalità.
Perchè in ogni sistema, piccolo o grande che sia, sono le anomalie a destare attenzione. E le anomalie dannose possono essere eliminate sul nascere se il sistema è sano. E il sistema può fare invece tesoro delle anomalie virtuose. E dar vita ad un nuovo autentico rinascimento.

giovedì 13 dicembre 2007

Tutto e subito.

Oggi a Torino si sono celebrati i funerali delle vittime dell'incendio alla Thyssenkrupp. Non voglio entrare nel merito della discussione sulla sicurezza sul posto di lavoro perchè non sono un esperto, ignoro le circostanze che hanno creato questa tragedia, e mi troverei quasi certamente a scrivere una serie di ovvie banalità su un argomento sul quale con umiltà non mi esprimo. La mia attenzione è però stata stuzzicata da qualcosa di collegato a questa vicenda.
Il Cardinale Severino Poletto ha parlato di questi uomini come di uomini impegnati nel garantire un futuro alle loro famiglie.
Mi chiedo se si possa condividere questa affermazione.
Chi, al giorno d'oggi, può con coscienza dire che sta lavorando per garantirsi e garantire ai suoi cari un futuro?
FUTURO?
No, dico, forse non ci rendiamo conto che oggi stiamo tutti, o quasi tutti, lavorando per cercare di garantirci un PRESENTE! E in molti, troppi casi un PASSATO...
La maggior parte delle famiglie oggi, dicembre 2007, e da un bel po' di tempo a questa parte, si sta barcamenando per mettere insieme il pranzo con la cena. E per fare fronte a impegni assunti nel passato. E qui mi riferisco a rate su rate accumulate per finanziare questo quello e quell'altro acquisto.
Io sono sinceramente spaventato dalla quantità esorbitante di enti, società, finanziarie, gatti e volpi che sono pronti a metterti a disposizione quantità senza limite di denaro senza condizioni. Apparentemente...
Sono spaventato dalla leggerezza con cui tante persone stanno indebitando il futuro proprio, dei propri figli, dei propri nipoti. E non mi si dica che è un male necessario. Non biasimo certo chi stipula un mutuo per la casa, che a mio modo di vedere non è indebitamento ma INVESTIMENTO. Così come non biasimo chi si indebita perchè deve sostituire l'auto o il frigorifero, o la lavatrice. Cose comunque necessarie alla conduzione normale di una vita, almeno ai giorni nostri.
Ma non posso stare in silenzio quando sento di gente che cede il quinto dello stipendio per una vacanza o per un video al plasma. O che fa un mutuo per la playstation, il computer nuovo, l'abbonamento di sky, il telefono che naviga su internet o il vestito griffato.
Ma lo vogliamo dare un colpo di freno o aspettiamo che la barca affondi brindando a champagne?
Non sono un integralista della rinuncia a tutti i costi. Credo nella qualità della vita e credo che sia anche fatta di cose belle di cui ci possiamo circondare. ANCHE. Non SOLO!
Credo anche che qualità della vita voglia dire poter dormire tranquilli o quasi e non funestati dal pensiero della montagna di rate da pagare, anche se in box c'è un Range Rover Sport, al polso il rolex e in fianco al letto il nuovo megatelefonino.
Credo che un sorriso di tuo figlio ti possa donare più serenità che un film visto su un plasma a 50 pollici.
Credo che non sappiamo forse più riconoscere il nostro concetto di felicità (oddio che parola grossa) o quantomeno di serenità.
Perchè c'è chi ha tutto l'interesse a plasmare il nostro concetto di appagamento sul modello dell'acquisto, del possesso delle cose.
Siamo talmente circondati da cose che non abbiamo più campo visivo per scorgere le persone. E quando, per sbaglio, ne vediamo qualcuna correrci incontro la schiviamo per paura che ci chieda soldi.
Io credo che ci sia bisogno di fermarsi un momento a riflettere. Che serva almeno rallentare un pochino questo gioco al massacro che si ripercuote su tutta la nostra capacità di vivere. Respiriamo prima che l'aria cominci veramente a mancare e forse con pazienza e dedizione potremo veramente arrivare di nuovo a credere che stiamo lavorando per il nostro futuro. Che non è tutto e subito.

martedì 11 dicembre 2007

Think Different

Here’s to the crazy ones.
The misfits.
The rebels.
The troublemakers.
The round pegs in the square holes.
The ones who see things differently.
They’re not fond of rules.
And they have no respect for the status quo.
You can quote them, disagree with them, glorify or vilify them.
About the only thing you can’t do is ignore them.
Because they change things.
They push the human race forward.
And while some may see them as the crazy ones,
We see genius.
Because the people who are crazy enough to think
they can change the world,
Are the ones who do.