giovedì 8 novembre 2007


Prendi un sorriso,

regalalo a chi non l’ha mai avuto.

Prendi un raggio di sole,

fallo volare là dove regna la notte.

Scopri una sorgente,

fa bagnare chi vive nel fango.

Prendi una lacrima,

posala sul volto di chi non ha pianto.

Prendi il coraggio,

mettilo nell’animo di chi non sa lottare.

Scopri la vita,

raccontala a chi non sa capirla.

Prendi la speranza,

e vivi nella sua luce.

Prendi la bontà,

e donala a chi non sa donare.

Scopri l’amore,

e fallo conoscere al mondo.

Mahtma Gandhi

martedì 6 novembre 2007


C'è una scintilla dentro gli occhi di lei
che sta correndo e pensa che
Un'auto frena e accende gli stop
e vanno in fiamme le vetrine di Coin

La luce salta sugli occhiali di lui
incendia ad uno ad uno i bar
Il viale accende i cinema e sta
tornando giorno questa sera in città


La giungla questa sera è in fiamme per noi
Completamente in fiamme
La giungla questa sera è in fiamme per noi
La giungla questa sera è in fiamme

Decidi tu che cosa si fa
che l'importante è stare noi
affitterò un'enorme blue moon
indispensabile per guardare in sù

E avremo luce sulle facce e sui golf
c'è tanta gente, tanto zoo
Noleggerò un enorme tam-tam
per dar la caccia agli impiegati sui tram

La giungla questa sera è in fiamme per noi
Completamente in fiamme
La giungla questa sera è in fiamme per noi
La giungla questa sera è in fiamme

(Milano stasera - D.Guidotti)

lunedì 5 novembre 2007

Ritorni

Quattro giorni di ponte e stacchi per un po' la spina dalle solite cose, dal lavoro, dalla quotidianità "normale".
E per caso ti ritrovi su una maccchina del tempo regolata a venticinque anni fa. Quando eri adolescente e le unità di misura erano diverse da quelle di oggi. Quando da uno scherzo veniva fuori un pandemonio. Quando l'impressione di non essere all'altezza degli altri era troppo pesante da sopportare. Quando per sentirsi forti bisognava criticare gli altri in maniera furente. Quando la crudeltà era gratis.
E tutte queste cose le ritrovi sul blog della tua figlioccia che si piglia manganellate da destra e da manca nei commenti ad un post. E il post non lo ha scritto nemmeno lei. Ma i commenti delle sue amiche o presunte tali sono di una violenza inaudita.
Inaudita per te che di anni ormai ne hai quaranta, ma che per loro tanto inaudita non deve essere dato che non sembrano essere neanche per un istante toccate dalla scia di veleno che le loro parole, almeno ai tuoi occhi, lasciano. Come una sinistra eco che non si spegne e ti si rigira come un coltello nella piaga appena aperta. E si mescola con le lacrime che vedi copiose sgorgare dai suoi occhi ingenui.
E ti chiedi se è la tua visione ad essere distorta dalla maturità acquisita oppure è la loro ad essere enfatizzata dall'incertezza della loro stessa evoluzione di persone. Cerchi allora di leggere le dinamiche che regolano le relazioni che tra loro si instaurano.
E la cosa che con più definizione ne viene fuori, e ti allarma, è che l'affermazione di sè passa inevitabilmente dalla distruzione dell'altro.
Forse è proprio questo il nodo da sciogliere.
Forse da questa esperienza nel mondo adolescenziale emerge una riflessione che si deve necessariamente estendere al mondo cosìdetto "maturo":
Posso affermarmi senza annullare l'altro?
Io sono convinto che questo sia possibile, che sia faticoso, che possa regalare grande soddisfazione.
Credo anche che l'altra strada sia di gran lunga più facile da percorrere. E decisamente meno faticosa.
Sono però convinto che non siano le strade più semplici a portarci alle mete più ambite e gratificanti.
Per questo, tante volte, è meglio essere appagati anche dalla propria stanchezza oltre che dal risultato raggiunto.