venerdì 27 giugno 2008

Meditazioni strampalate

Coinvolto dai commenti letti e scritti sui post pubblicati da diversi bloggers che leggo quotidianamente con piacere, ho pensato di riproporre questo mio post scritto nel 2007, nella speranza che qualcuno vi trovi degli spunti di riflessione.





"Siamo così diversi da chi ci governa?"

A volte penso che è troppo comodo considerare la nostra classe politica come qualcosa di completamente a se stante, qualcosa di diverso da noi, e giù a criticare, a giudicare, a inveire, a bestemmiare. Altrettante volte mi chiedo se gli uomini che la compongono siano poi così tanto diversi da chi li elegge.
Non voglio colpevolizzare nessuno, preso singolarmente. Credo nella buona fede di chi si indigna. Così come sono convinto che il politico di professione a certi livelli, ma non c'è bisogno per questo di diventare deputato o senatore, si trovi a vivere in uno strano luna park che è di fatto completamente scollato dalla realtà quotidiana dei comuni mortali, troppo occupati a mettere insieme il pranzo con la cena per non dedicare il poco tempo che resta al rimbambimento collettivo che ci viene quotidianamente regalato dal cosiddetto intrattenimento di massa.
Pensare è faticoso, pensare fa stare male, obbliga a confrontarsi, prima di tutto con se stessi. Quasi nessuno ha più voglia di farlo.
E' più comodo sopravvivere cambiando canale, drogandoci con l'elettronica di consumo, bombardandoci le orecchie con cuffie monoutente allo scopo di star soli, isolati.
Così su chat e commentari vari di blog e di siti siamo in milioni a scrivere. Ma quasi non siamo più capaci di parlare con i nostri genitori, con i nostri compagni, con i nostri figli...
Siamo così sicuri che la classe politica di un paese non sia che una immagine del suo elettorato.
Proviamo a guardare nelle nostre vite di tutti i giorni e a vedere se, in piccolo quanto vogliamo, non ci siano pensieri e azioni che assomigliano terribilmente a quelle tanto stigmatizzate poste in atto dai nostri governanti.
Non voglio difendere nessuno né offendere nessuno, sia chiaro. Ma più di una volta mi sono chiesto se non sia troppo comodo criticare chi abbiamo di fronte evitando accuratamente di guardarci ogni tanto nello specchio della nostra coscienza.
Domani mattina imponiamo a noi stessi di fare cinque cose carine per chi ci sta intorno senza aspettarci nulla in cambio..... Così, per cominciare una piccola rivoluzione...

mercoledì 25 giugno 2008

martedì 24 giugno 2008

C'è una domanda...

...che mi tormenta, ma mi tormenta proprio tanto.
Che informazioni, quali segreti nascosti, che incredibili verità devono essere tenute abilmente nascoste nei cassetti del centrodestra italiano per far sì che il centrosinistra, qui inteso come PD, venga costantemente tenuto sotto scacco e non sia in grado di fare una opposizione piena, decisa, senza compromessi, dura, trasparente e cristallina nei confronti della compagine governativa?
Se guardiamo alla storia politica degli ultimi quattordici anni ci accorgiamo senza tema di smentita che il centrosinistra ha giocato un ruolo di comprimario d'eccezione per il polo prima ed il popolo oggi delle libertà, financo a sostituirsi allo stesso nel portare a termine i disegni dallo stesso tracciati quand'anche si è trovato al governo.
Quale, mi chiedo senza trovar pace, quale è la chiave di volta di tale situazione?

Oh, altrimenti non si spiega eh....

Facci ci dà il tema di giornalismo...e io lo faccio!

Esercitazione per l’esame di giornalismo. Il candidato consideri che Silvio Berlusconi, dal 1993, è stato oggetto della seguente attenzione:
Firenze lo indaga per mafia: archiviata;
Palmi per massoneria: archiviata;
Milano per corruzione su verifiche fiscali: assolto;
per falso in bilancio legato ad acquisto calciatore Lentini: prescrizione, assolto;
stessa accusa per Fininvest: prescrizione, assolto.
Milano per spartizione pubblicitaria Rai e Fininvest: prescrizione, assolto;
per corruzione e falso in bilancio: assolto.
Per frode fiscale e appropriazione indebita e falso in bilancio per acquisto terreno Macherio: assolto e amnistia.
Palermo per associazione mafiosa poi derubricata in concorso esterno e riciclaggio: archiviata. Caltanissetta per concorso in strage per le bombe del 1993: archiviata.
Milano per falso in bilancio per l’affare Medusa, assolto;
per caso All Iberian, prescrizione;
anche per la gemella All Iberian 2, assolto;
su Sme 1 e Sme 2: assoluzione e archiviazione;
per falso in bilancio in affare Medusa: assolto;
per tangenti fiscali Telepiù, prescrizione, assolto;
per corruzione in atti giudiziari per il lodo Mondadori: prescrizione, assolto;
per diritti televisivi e corruzione del teste David Mills: in corso.
Roma per raccomandazione vallette Rai: in corso.
Ciò posto, il candidato ha 18 minuti per commentare l’ultimo editoriale di Famiglia Cristiana così titolato: «Berlusconi ha l'ossessione dei pm».
Filippo Facci

Egregio Dott. Facci, in diciotto minuti sono a malapena riuscito a mettere insieme due idee sul tema dell'esercitazione:
La prima idea: Berlusconi ha l'ossessione dei pm? No Dott. Facci, Berlusconi rifiuta a priori di vivere in un paese dove vigano delle regole, e, come i bambini capricciosi, quando i compagni di gioco lo fanno arrabbiare ricordandogli che le regole esistono, se ne va e porta via il pallone dicendo "è miiiooo, è miiiooo".

La seconda idea: Ma Dott. Facci, perchè fa tanta fatica per convincere i lettori de "il Giornale" che il loro idolo è in odore di santità ed è, al pari di Gesù Cristo, un povero perseguitato?
Loro ne sono già abbondantemente convinti. E' fatica sprecata...

O la pagano a battute?.......

E, detto tra noi, il suo pezzo è proprio scritto maluccio.

Foto: courtesy Stylosophy.it

sabato 21 giugno 2008

Fossi uno dei figli del premier...

Breve oggi, breve per notare una sola cosa. Leggo sul corriere della sera che per la quarta volta Berlusconi ha giurato sulla testa dei suoi figli di non avere nulla a che fare con le vicende di cui è imputato.
Meno male che ci tiene alla sua famiglia.
Fossi uno dei suoi figli, non andrei in giro troppo tranquillo...

mercoledì 18 giugno 2008

Così, tanto per prendere fiato

Mi rendo conto che di temi scabrosi da affrontare ce ne sono tanti, e che in tanti scrivete e lo fate meglio di me. Perciò oggi mi dedico ad una inezia, una goccia nel mare di merda che ci circonda e Dio sa se la marea non è sempre più alta.
La regione lombardia ha inviato ad un sacco di contribuenti una lettera in cui si dice che il destinatario non risulta aver provveduto al pagamento del bollo di auto o moto per un dato anno. Si dice anche che, qualora lo avesse invece fatto, deve, gentilmente, provvedere a contattare la regione stessa utilizzando un numero di telefono oppure inviando un fax ad un altro numero provando così di aver pagato.
Ebbene, i due numeri in questione sono degli 199. Pertanto paghi, e salato, il tuo dovere di informare la regione che si sta sbagliando perchè tu hai già pagato.
Chissà chi ha avuto questa brillante idea?
Chissà se per caso chi l'ha avuta riceve qualcosa in cambio da chi incassa i proventi dell'199?
Chissà perchè tutto continua a farmi sempre più schifo...
Non aggiungo altro. Mi sembra che basti.

lunedì 16 giugno 2008

Io, onestamente, comincio ad aver paura...

Il regime sta prendendo forma, corpo e vigore.
Sento traballare diritti e verità.
Percepisco silenzio e omertà che come coltri di nebbia si accingono ad avvolgerci.
Non distinguo con facilità i predatori da coloro che dovrebbero difendere noi, prede designate.
Colgo qua e là sprazzi di resistenza.
Vedo i leoni che sorridono mentre ci dicono di non aver paura, affilandosi i canini e gli incisivi.
Coi prezzi ci stanno mettendo in ginocchio, col manganello ci daranno il colpo, con edulcoranti show televisivi allieteranno la nostra lobotomizzata convalescenza.
Io, onestamente, comincio ad avere paura...

martedì 3 giugno 2008

Silenzio...

Ogni sera il mio ottuagenario papà ed io discutiamo di attualità, esprimiamo commenti sui fatti che la cronaca riporta. Da quando frequento la rete mi permetto di aggiungere ai commenti di grande diffusione, quelli della tv per intenderci, qualche voce fuori dal coro raccolta in internet o elaborata sulla scorta di tutto il materiale di informazione che solo in rete è disponibile.
Ebbene ho notato una cosa.
Fino a che di rete si parlava poco, quando una voce fuori dal coro riusciva a raggiungere il palcoscenico televisivo succedeva che in un contraddittorio fortemente sbilanciato la voce veniva confutata, coperta spesso di ridicolo, sminuita del proprio fondamento, magari anche messa a tacere. Comunque quel poco tempo in cui aveva avuto visibilità metteva in condizione l'osservatore arguto di trarre uno spunto di approfondimento. A prescindere dal risultato in ogni caso alla voce fuori dal coro veniva offerta una piccola opportunità per essere ascoltata e valutata.
Ora, da qualche tempo a questa parte, ho notato che la situazione è cambiata.
La confutazione non esiste più.
I mezzi di manipolazione di massa probabilmente hanno compreso e fatto propria una nuova strategia che rischia di essere vincente. Hanno capito che se si confuta qualche cosa, per il fatto stesso di confrontarsi con il pensiero diverso, lo si carica di potenziale autorevolezza e credibilità. Hanno perciò valutato che è preferibile non confutare un bel niente e passare il tutto sotto silenzio. O meglio, io la cosa te la faccio anche dire, ma non sto a perdere tempo a dimostrarti che è sbagliata. Molto più semplicemente ci passo sopra, la copro con altri discorsi, la faccio scivolare via nel corridoio di uscita del disinteresse. Se non ci costruisco sopra una polemica, stai tranquillo che sarà molto più facile che, passato qualche minuto, nessuno si ricordi più che cosa è stato detto.
Così per le notizie. Me ne sono accorto oggi cercando tracce della sentenza del consiglio di stato in merito alle concessioni a Europa Sette. Difficilissimo trovare qualche cosa senza imbarcarsi in ricerche piuttosto laboriose. Come una dimostrazione non richiesta: molto meglio passare sotto silenzio l'intera vicenda, non tornarci più sopra, pensare che ci sono questioni più importanti ed urgenti. In pratica una verità palese che nessuno si degna di sconfessare, accompagnata dall'informazione-manipolazione che all'unisono sostiene una tesi diversa senza citare mai la verità scomoda allo scopo di demolirla, diventa da sola una verità-non verità frutto della follia di chi la sostiene, perché non è possibile che le cose stiano così se tutti, ma proprio tutti si comportano come se non la avessero nemmeno sentita.
Perché le bugie hanno le gambe corte, ma più le racconti e più le gambe crescono. E a te il naso. Ma poi con una rinoplastica zac, te lo fai accorciare...
Tutto questo rende molto più difficoltosa la vita al commentatore polemico costruttivo. Perché deve imparare ad essere paziente e arguto. Deve imparare a costringere l'avversario alla confutazione. Deve diventare aggressivo senza però innescare la lite. E mettere in scacco l'interlocutore facendogli saltare lo schema del silenzio.
E allora zitti zitti non riflettere non discutere...

Cercare di capire...

IL CONSIGLI DI STATO BOCCIA MEDIASET MA RINVIA A MINISTERO
(sintesi Reuters delle 4 sentenze del Consiglio di Stato)


Il Consiglio di Stato ha emesso sabato scorso 4 sentenze sul caso, consultabili da oggi sul suo sito. La principale di queste respinge il ricorso di Rti (Mediaset) contro una sentenza del Tar del 2004 che dava ragione a Europa 7 contro una nota interpretativa del ministero che rinviava l'assegnazione delle frequenze analogiche ad un "piano nazionale delle frequenze" da emanare di concerto con l'Autorità per le comunicazioni. Secondo il Tar era compito del ministero assegnare le frequenze per rendere operativa la concessione della licenza a trasmettere oppure di revocare la stessa licenza.

La suprema corte amministrativa ora rinvia al ministero l'ottemperanza di tale obbligo al quale si aggiunge il rispetto della sentenza della Corte Ue alla quale il Consiglio di Stato aveva nel frattempo posto le questioni di cui sopra.

Un'altra sentenza emessa sempre sabato boccia anche un ricorso di Europa 7 contro la stessa sentenza del Tar nella parte che dichiarava valido il titolo abilitativo provvisorio a trasmettere concesso a Rete4 dal ministero nel '99, ai tempi sempre del governo D'Alema.

In sintesi: il governo ha concesso a Europa 7 una licenza a trasmettere, ma non ha poi provveduto subito a concedergli anche le frequenze in attesa di un piano nazionale delle frequenze non approntato né dal governo D'Alema né da quelli successivi.

Nel frattempo, nel 2004, è intervenuta la riforma Gasparri in alcuni aspetti giudicata dalla Commissione Ue contraria alla normativa comunitaria compreso il nodo della differenza fra concessione della licenza e concessione delle frequenze.

Ora tocca al ministero rispondere alle varie eccezioni sollevate.

Traduzione de "Il Giornale"

«Rete 4 va avanti tutta». Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, è soddisfatto della sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso in appello di Europa 7 contro la sentenza del Tar Lazio nella quale si dichiarava «inammissibile e irricevibile» il ricorso di primo grado volto all’annullamento dell’autorizzazione alla radiodiffusione tv di Rete 4.
L’emittente del gruppo Mediaset, ha aggiunto Confalonieri nel corso del Festival dell’Economia di Trento, «non è mai stata in dubbio, come abbiamo sempre sostenuto». La battaglia parlamentare sulla questione, quindi, è una «batracomiomachia», una contesa inutile. «Il signor Di Pietro ha cavalcato una causa che sapeva non essere nei termini che diceva», ha puntualizzato Confalonieri rispondendo anche a uno spettatore che lo contestava. «Berlusconi - ha detto - è proprietario solo di un terzo di Mediaset che per due terzi è dei fondi di investimento. Si può dire che non vada bene che uno faccia il presidente del Consiglio e abbia quote in una tv, però gli elettori hanno votato per tre volte questo signore».
Ma Antonio Di Pietro non ha rinunciato al ruolo di ultimo paladino dell’antiberlusconismo militante. «Ecco la ragione per cui Berlusconi voleva in fretta e furia inserire nel decreto l’emendamento “salva Rete 4”. Sapeva che di lì a qualche giorno poteva uscire la decisione che riconferma e impone al governo italiano di adeguarsi alla sentenza dell’Europa per la redistribuzione delle frequenze televisive. In un Paese normale, solo per questo fatto, sarebbe stato chiesto l’impeachment per il presidente del Consiglio», ha dichiarato il leader Idv.
I fatti anche questa volta non paiono dargli ragione. E non solo perché il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso dell’emittente di Francesco Di Stefano, ma anche perché i giudici di Palazzo Spada, relativamente ad altri ricorsi, hanno stabilito che è il ministero dello Sviluppo economico a doversi pronunciare sull’assegnazione delle frequenze in base a quanto sancito dalla Corte Ue lo scorso gennaio con la sentenza nella quale si metteva in luce la mancanza di «criteri obiettivi e trasparenti» per la loro attribuzione.
«Il ministero da me rappresentato - ha assicurato il sottosegretario Paolo Romani titolare della delega alle Comunicazioni - si muoverà non appena le motivazioni della sentenza avranno chiarito i termini esatti della questione e lo farà in coerenza con quanto richiesto dall’Europa». Romani, sottolineando come sia stata chiusa «l’annosa questione» di Rete 4, non si è pronunciato su un’altra decisione del Consiglio di Stato, ovvero il rinvio all’udienza del 16 dicembre 2008 per l’esame di merito della domanda di risarcimento di Europa 7 che è stata parzialmente accolta (in origine l’emittente di Di Stefano chiedeva 2 miliardi in caso di ottenimento delle frequenze e 3 miliardi senza; ndr). Respinto, invece, il ricorso di Di Stefano relativo a 7 Plus, tv «bocciata» nella gara indetta dal ministero delle Comunicazioni nel 1999. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha invece annunciato per martedì prossimo l’insediamento di una commissione tecnico-giuridica per dar seguito alla sentenza del Consiglio di Stato resa nota ieri.

Nota dell'autore di "Gentilezza"


Dalla mia poca, pochissima, cultura in tema di giustizia deduco:

- Che in Italia è lecito dire tutto e il contrario di tutto con eguale autorevolezza, se ci si chiama Confalonieri e si ha un microfono amico di fronte alla bocca. (Ovviamente non solo il cognome Confalonieri vale come pass all area per dire quel che si vuole)

- Che al di là di come finirà la questione alcune conseguenze sono già segnate:
Se a Europa 7 andrà un lauto risarcimento, lo pagheremo noi;
Se l'Italia subirà una sanzione, la pagheremo noi;

- Che sarà anche un argomento meno importante rispetto ad altri quali la monnezza, la camorra, la mafia, le famiglie che non tirano fine mese, la benzina e il gasolio a tremila lire al litro e chi più ne ha più ne metta... Ma c'è un filo, anzi un cordone grosso ruvido e nodoso che lega tutte queste tematiche. E com'è come non è ci passa sempre attraverso, a noi intendo.

E brucia, Dio mio come brucia...



Ed ora basta parlare di rete4, che c'è da fare il nuovo Cda Rai...