Il modo di fare informazione cambia la sostanza delle notizie anche se non viene detto il falso, ma una verità parziale, fatta di dettagli sottaciuti. State attenti alle sfumature: Se intervisto un benemerito presidente della Corte Costituzionale e gli chiedo cosa pensa riguardo al rifiuto posto alla richiesta di legittimo impedimento per l'udienza del processo che vede imputato il presdelcons, e questi risponde che il consiglio dei ministri è un momento politico e governativo di rilevanza assoluta nell'espletamento delle funzioni di governo, il ragionamento sta perfettamente in piedi. Ovvero una affermazione non esclude l'altra. Ma se ometto di dire che il calendario delle udienze è stato fissato in un momento precedente alla calendarizzazione del consiglio dei ministri, ometto qualcosa di fondamentale affinchè lo spettatore possa cogliere la portata nella sostanza della informazione che sto dando. Così lo spettatore acritico rimarrà convinto che l'attività dei giudici è di ostacolo all'attività di governo, e non, come in realtà è, viceversa.
Postilla: ovviamente questo pregevole esempio di come è reso il pubblico servizio di informazione è tratto dal TG1 delle 20 del 2 marzo 2010.
3 commenti:
Rinchiudiamo Minzolini, vi prego.
... e se ometto di dire che il Consiglio dei Ministri, anticipato al lunedì, è una vera anomalia, perché in quel giorno non si tengono le riunioni al fine di consentire ai "fuori sede" di sfruttare un week end lungo (cfr. qui: nessuno è capitato di lunedì!) la questione è ancora più grave. E sai, Franco? Anche il TG de La7 ha peccato di omissione, quel giorno... Sono contenta che abbia sollevato tu la questione: con garbo e con stile. A me stava ancora sullo stomaco, ma non sarei stata così elegante.
LU*
*imparo presto, però...
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