sabato 21 marzo 2009

Il centro polifunzionale di Segrate

Pubblico anche qui il mio commento sul blog "Segrate: La parola a noi cittadini" in seguito al consiglio comunale in cui è stato ratificato l'accordo per la realizzazione del centro commerciale probabilmente più grande d'Europa sul nostro territorio.

"Già, proprio così. E lo scollamento tra mondo politico e società civile si fa sempre più marcato. Le decisioni vengono prese e i cittadini se ne devono fare carico, piaccia loro o meno. Mi sono avvicinato a questa vicenda con notevole ritardo, e non ho titolo per entrare nel merito della sostanza delle scelte che era più giusto fare. Ma trovo scandaloso che si adottino dei mezzucci quali il fare partecipare al consiglio persone venute da fuori al solo fine di godere di una platea più silente. Forse un modo per non doversi specchiare nella propria coscienza, per coloro i quali sono deputati a dirigere la vita di una comunità. E la loro coscienza dovrebbe essere rappresentata dalle persone che hanno loro conferito un mandato, che molto probabilmente è stato ampiamente disatteso. Queste persone, chi arrabbiato, chi urlante, chi anche violento fuori luogo, chi più pacato e chi addirittura silente dovevano restare fuori al freddo ieri sera. E così è stato. Molti hanno desistito e abbandonato. Qualcuno è rimasto, pur conscio che la presenza non avrebbe cambiato una virgola di quanto, probabilmente, era già preventivamente deciso. Cosa resta allora? La consapevolezza che sempre di più, a livello locale come a livello nazionale, l'opinione del cittadino conta sempre di meno, che alzare i toni non serve, che tanto poi fanno quello che vogliono loro. E così, avanti, chiudiamoci nelle nostre case e continuiamo a prestarci a quell'esperimento di anestesia di massa che da una quindicina di anni stanno portando avanti sulla nostra pelle per renderci, se non lo siamo già, carte di credito munite di gambe, numeri da sondaggio, automi da acquisto, teste non pensanti assuefatte a grandi fratelli, fattorie e mariedefilippi."

8 commenti:

Anonimo ha detto...

la sera del 19 sono stata una dei pochi segratesi a riuscire ad entrare nell'aula del consiglio comunale (ale 19,30), era la prima volta che assistevo. sono rimasta sconcertata :i vigii ubani impedivano l'occupazione di circa una decina di posti in prima fila perchè erano "riservati".solo dopo tante proteste e urla, si è riusciti ad occuparli.Quando verso le 23 siamo usciti e l'aula era semi vuota ; all'esterno cittadini segratesi chiedevano di entrare e vigili e carabinieri glielo impedivano.Ho avuto l'impressione di essere sotto un regime fascista.Quello che mi ha sorpresa ancora di più è che le forze dell'ordine si siano prestate a tali sopraffazioni.Non riesco proprio a capire che paura avessero: il risultato della votazione era scontato, il referendum era stato soppresso , parte dell'opposizione a loro favore! già approffitto per ringraziare i 4 del PD che hanno votato a favore!speriamo che i segratesi lo ricordino alle prossime elezioni!

Franco ha detto...

Anonima, condivido quanto dici anche se vorrei spezzare una lancia a favore dei carabinieri che di fatto avevano la funzione di osservare la situazione e prevenire l'eventuale crearsi di disordini fuori dall'edificio, e hanno svolto in modo discreto ed efficace quanto di loro dovere. Aggiungo una nota di merito, in particolare, ad un giovane dell'arma che in maniera molto civile e degna di nota ha discusso con alcuni interlocutori sulle eventuali azioni da porre in atto se si ravvisava sopruso presunto o reale dei diritti dei cittadini. Ti giuro, l'ho trovato davvero lodevole. Non posso ahime dire lo stesso della polizia locale cui indubbiamente è stato affidato un ingrato compito. Ma le responsabilità vanno a mio avviso individuate a livello politico e lo sdegno deve essere indirizzato nello stesso modo. Poi ognuno è libero ovviamente di giudicare a livello umano il comportamento dei singoli. Purtroppo quando tira, come in questo paese, aria di regime, una divisa fa sentire spesso al di sopra delle regole...
Se vuoi rimanere in contatto mi trovi anche su facebook oppure alla mia mail: franco.giongo@libero.it

Paolo Bergomi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Paolo Bergomi ha detto...

Ciao Scusa, non sono riuscito ad esporre bene il concetto: in effettii carabinieri non c'entrano nulla,hanno fatto il loro dovere.
Concordo in toto con Franco , e sono un po' scocciato dall'operato della polizia locale,ma razionalmente, ora, è ovvio che le colpe devono ricercarsi non nel mero braccio (polizia locale) quanto nella mente, nei politici locali.Il metodo usato è scorretto e fuori dai confini delle regole democratiche.

ciao

Franco ha detto...

Paolo, siamo comunque d'accordo. E qualche poliziotto locale, uno in particolare me ne viene in mente, meriterebbe di essere seriamente redarguito. E meriterebbe anche un esame tossicologico, a mio modo di vedere...

Paolo Bergomi ha detto...

Certo comunque io ero li giovedi, abbiamo fatto due chiacchiere. Ti dico, sono venuto via nauseato (e stanco :D)
Peccato sia andata così. Potevano lasciarci quel sacrosanto diritto , assistere al consiglio.
COmunque , ormai è andata.
Una cosa: Sull'ECO è scritto ke il vekkio consiglio conteneva 160 persone, progettato quando segrateaveva 6000 abitanti.
Questo progettato quando segrate ne aveva 30000, ne contiene 98.
Qualcuno mi spiega la logica perché io , pur non essendo un genio della matematic, riuscivo a cavarmela..ma non riesco a coglierla

grazie ciao

Franco ha detto...

Temo che la logica sia la stessa in base alla quale ci vogliono impauriti dall'emergenza sicurezza, chiusi dentro le mura delle nostre case, incapaci di scambiare parole con chicchessia, soprattutto se sconosciuto, terrorizzati da tutto ciò che è diverso da noi, fagocitati dalle nostre televisioni, novello focolare domestico, attratti solamente dall'esercizio del nostro dovere (non potere, si badi) d'acquisto...
Libertà è partecipazione, recitava un antico adagio. Quella è la libertà che un po' alla volta ci stanno portando via. Ma non finisce così la storia...
Abbiamo il dovere morale, per noi stessi e per i nostri figli, di interrompere questo meccanismo. E, a mio modo di vedere, lo possiamo interrompere solo riimpossessandoci della nostra capacità di comunicare, di confrontarci, come facciamo in questo momento o, meglio, incontrandoci per le strade, nelle piazze, rioccupando le nostre città, restituendo loro la vita, accogliendo chi è nuovo, riinvitando chi non ha più il coraggio di uscire.
Ho voglia di risorgimento, Paolo, nel senso più bello e più ricco del termine.

Paolo Bergomi ha detto...

IL Risorgimento è possibile se c'è veramente voglia di cambiare - a mio parere - da parte della gente comune.

COme tu scrivi, ci vogliono rintanati nelle case a guardare la tv. Hanno armi a loro disposizione.

Sono convinto che prima o poi il troppio stroppia...e che questo andazzo non sarà più possibile. La coscienza civile non è morta, è solo addormentata. Prima o poi si sveglia!

Ciao