mercoledì 17 novembre 2010

Maroni.....

Trovo fuori luogo l'indignazione del ministro Maroni e la levata di scudi di tutti gli esponenti della Lega seguita alla puntata di Lunedì di "Vieni via con me".
La trovo strana perchè la provocazione sembra aver sfiorato un nervo assai sensibile.
E altresì trovo che sia ora di finirla con il trito e ritrito argomento "Maroni da ministro ha fatto tanto, tantissimo nella lotta alla criminalità organizzata".
E no, signori miei. Maroni ha fatto probabilmente il suo dovere di ministro, ma ha avuto la fortuna di trovarsi in un momento di congiuntura favorevole in cui decine e decine di indagini, portate avanti da una magistratura tanto valorosa quanto vituperata e continuamente svilita, hanno dato i loro risultati. E ha avuto la fortuna di potersi avvalere di forze dell'ordine che, sebbene continuamente impoverite di mezzi e risorse, hanno con notevole sacrificio posto in atto quelle misure necessarie affinchè le indagini si concretizzassero in provvedimenti.
Non si può neanche lontanamente pensare che il merito dei successi nella lotta alla criminalità si possa attribuire ad un ministro o ad un governo. Ciò è demagogico e denuncia una superficiale conoscenza delle procedure e degli iter lunghissimi che le indagini devono seguire. Governo e ministeri hanno semmai il dovere di governare la cosa pubblica in modo tale che non vengano meno le condizioni in cui un sistema strutturato di Leggi, una valida magistratura inquirente e sinergiche forze dell'ordine portino a casa risultati di pregio.
La questione andrebbe perciò posta a mio avviso in altri termini.
Si può forse pensare che provvedimenti legislativi come lo scudo fiscale, il lodo Alfano, la Legge Cirielli, il processo breve, il legittimo impedimento, solo per citarne alcuni, realizzati e non, concorrano a migliorare le condizioni in cui si possa esercitare una valida lotta alla criminalità?
In questo ambito, si, l'esecutivo è determinante. E le conseguenze di tutte quelle Leggi intrinsecamente criminogene che in questi anni hanno visto la luce determineranno gli scenari di crescente ingiustizia che, se le cose non cambiano rapidamente, vivremo nei prossimi anni.

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